Ho vissuto buona parte della mia esistenza con gli abiti di qualcun'altro. Vestiti che mi erano stati cuciti addosso ma che non mi appartenevano e in cui
non mi riconoscevo. Per lungo tempo non me ne sono neppure resa conto. Credevo
che il senso di inadeguatezza fosse una costante inevitabile. Iniziando per caso e
proseguendo con tenacia sono andata alla ricerca di ciò che c'era sotto infiniti
strati. Ho smesso di mentire, a me stessa prima di tutto. Ho iniziato a domandarmi cosa volevo,
cosa mi piaceva, cosa desideravo. Ed ho scelto la via della trasparenza.
Ho
poi pensato che pormi verso il prossimo con autenticità e schiettezza, senza schermi e velature
fosse la soluzione migliore. Non è così. L'onestà intellettuale ed anche quella
emotiva non sono comprese, il mondo è così abituato alla menzogna che la
verità non paga. Le persone si approfittano della nudità, la scrutano senza pudore, colpiscono là dove la carne è più tenera. Gli errori servono per crescere.
Oggi non voglio dimenticare chi sono ma occorre che mi rivesta di alcuni
veli. Preservare la mia anima, il mio cuore ed i miei pensieri è diventato indispensabile.
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