Il secondo giorno eravamo un po’ più vicini, l’ho studiato con maggiore attenzione. Irrimediabilmente attraente. “Lascia stare…” diceva la vocina della ragione. Lo osservavo di sottecchi. Forse mi guardava anche lui.
Il terzo giorno non pensavo di trovarlo ancora, eppure era sempre nel medesimo punto, tra il verde con il suo pantaloncino rosso. Mi ha fatto cenno di avvicinarmi, giammai, chissà chi è… Ma lasciar perdere era impossibile. Sguardi, sorrisi, cenni, un numero di telefono mimato a distanza. Due adolescenti. Da vicino non ci perde, sorriso da simpatica canaglia, atteggiamento di chi tutto ha già fatto e visto ma non lo fa pesare, con la risposta pronta, pelle liscia, labbra morbide, spudoratamente affascinante.
Percentuale di rischio: vertiginosa.
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