Un po’ di tempo dopo ritorna alla carica ritrattando le sue posizioni. Pazzesco come i km diminuiscano a comando. Qualche chiacchiera on line fino a sentirci al telefono, la conversazione dopo un inizio tentennante sembra quasi interessante. Il ragazzo fa il brillante, racconta di viaggi in giro per il mondo, ma il sospetto del bluff persiste. Ipotizziamo di vederci a Bologna una delle domeniche successive. Pare propositivo. Il giorno dopo ci scambiamo un paio di messaggi parecchio insignificanti. Ha la vivacità di un’alga, il mio scazzo è alle porte. “Se vuoi stasera ti chiamo” mi dice. Me lo devi chiedere?? Tant’è, telefona ed è una noia mortale, la conversazione langue.
Un paio di giorni dopo mi scrive “Buongiorno sei sparita?”. Rispondo “Buongiorno a te! …potrei dirti lo stesso…” e lui “Beh io venerdì ti ho chiamato poi mi aspettavo una chiamata da parte tua…”. Tesoro bello, non so in quale mondo tu viva, ma se hai piacere di sentire una persona la chiami. Direi che per i giochini, chiamo io – chiami tu, siamo un po’ grandini. E poi onestamente non avevo proprio nulla da dirti per farmi venire voglia di chiamarti, forse neanche tu. Non gli scrivo nulla perché trovo superfluo spiegare ciò che già dovrebbe sapere. Tre giorni dopo mi bombarda di telefonate. Tutte ovviamente a vuoto. Mi auguro si sia fatto delle domande e dato delle risposte e che soprattutto mi eviti sms a sproposito.
Uff… che barba.
Nessun commento:
Posta un commento