giovedì 24 maggio 2012

Toy boy

E’ un bimbo ed è caruccio. Molto. Non alto, ben proporzionato, con muscoletto guizzante dato dalla fatica e non dalla palestra. Livello culturale di un coyote nel deserto. Distribuisce accenti e apostrofi in ordine sparso, con i tempi verbali ha un rapporto conflittuale. Eppure molto simpatico, dalla battuta pronta, con quella sfrontatezza tipica del maschio giovane, è nell’età in cui crede ancora di potere tutto.
Quando ci siamo conosciuti, un caso questa volta, ho iniziato a trattarlo da sorella maggiore, non mi ha neanche sfiorata l’idea di considerarlo in altro modo. A lui si. Sono sei mesi che ci prova. Io comprendo che le collezioni vanno arricchite di elementi rari e che gallina vecchia faccia sempre buon brodo, ma la cosa mi lascia molto perplessa. Ammetto di essere tentata, parecchio. E rido di me stessa, devono essere i primi segni della senilità incombente. Ora però che faccio?

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