Ci hanno educate – soprattutto noi femminucce, bisogna ammetterlo – con l’abuso del condizionale. Siamo cresciute pensando a quello che dovremmo o non dovremmo fare, pensare, dire. Di solito sulla base di regole inutili ed infiniti moralismi. Ad un certo punto mi sono resa conto che non solo non sapevo chi ero, ma non avevo la minima idea di ciò che volevo veramente per me stessa. Le mie scelte erano spesso dettate da ciò che mi sentivo in dovere di essere e non da quello che veramente desideravo, perché non ne avevo la minima idea. E’ stata una lunga ricerca, a volte è anche più semplice abbandonarsi al sentire comune che vivere la propria vita. E’ stato un percorso che mi ha portata a scoprire lati di me inaspettati. Ammetto che qualche volta cado ancora nell’errore ma me ne rendo conto quasi subito.
Ciò che trovo molto divertente è quanto le persone rimangano spiazzate. In una realtà in cui la maggior parte dei no significa sì e viceversa, la coerenza tra parola e pensiero destabilizza.
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