sabato 7 aprile 2012

Abbraccio cercasi

Vorrei un abbraccio. Uno di quelli grandi che ti avvolgono. Uno di quelli che ti fanno sentire in pace con la vita, che ti portano in un’altra dimensione. Sono poche le persone che sono capaci di farli. I più ti stringono, ma percepisci chiaramente che la loro anima è altrove. Spesso l’abbraccio è vissuto come un proforma, un modo di fare, un mezzo per arrivare ad altro o non vi si dà peso. Invece può essere poesia.
Potrei provare a mettere un annuncio in bacheca: “Cercasi abbracciatore. Possibilmente con buon odore, braccia lunghe e anima limpida. Si richiedono incontri settimanali di almeno un’ora.” Chissà che non venga fuori un casting degno di tale nome. Almeno risolverei parte del problema. Perché il rischio più grande è l’astinenza, che porta ad accontentarsi di abbracciuncoli di seconda categoria. Sono quelli che inizi con entusiasmo e dopo pochi secondi ti rendi conto che vorresti essere altrove, lontana anni luce. Che forse il gatto dà molta più soddisfazione. Gli Abbracci veri, quelli DOP per intendersi, si riconoscono molto rapidamente. Perché non senti fastidi, posizioni scomode, noia ma solo un benessere diffuso. Quando non è un corpo ad accogliere l’altro ma sono le anime che si fondono. Quando è permesso arrendersi, abbandonare le difese, finalmente respirare. I migliori danno senso all'esistenza.
 

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