venerdì 27 aprile 2012
Affabulatore affascinante
Non so perché ho risposto al suo messaggio. In un
contesto di incontri estemporanei 500 km di distanza non giocavano a suo favore
e tanti prima di lui erano stati depennati a scatola chiusa. Eppure la sua
descrizione era fuori dagli schemi, non convenzionale, impunemente sfacciata. Cominciammo
a scriverci e molto presto a sentirci. Sono sensibile alle belle voci e la sua
era accattivante. Affabulatore affascinante. Tutto era facile, come se ci
fossimo sempre conosciuti. Un vortice di comunicazione di cui non sapevamo fare
a meno: telefonate, messaggi, chat e lunghissime mail. Ci raccontavamo l’un l’altro,
increduli di aver finalmente trovato qualcuno con cui non era necessario
mascherarsi. Potevamo deporre le finzioni, essere autentici nelle nostre poliedriche
forme. Ci si spostava a velocità vertiginose da un piano all’altro, sereni che
dall’altra parte non vi sarebbero stati dubbi d’interpretazione. Porchitudine,
dolcezza, passione, profondità, astrazione, scherzo, una perfetta polifonia. L’incontrarsi
è stato la conferma, ogni volta. Troppo poche. Come se la nostra vita passata fosse
servita solo a prepararci a quell’incontro, a riconoscersi. Con lui non sono
mai state necessarie le spiegazioni, bastava essere. Sono stata fortunata, era
tutto ciò che avevo sempre desiderato e non pensavo neanche potesse esistere.
Ovunque oggi sia, rimane nella mia anima ed io spero di essere nella sua.
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