Siamo arrivati al terzo appuntamento. E non è stato
facile, il ragazzo è a dir poco impegnato. Va bene non avere dei ritmi troppo
serrati ma incontrarsi una volta ogni dieci giorni a me sembra un po’ pochino.
Dopo non esserci visti il week end precedente perché non stava bene – gli uomini
malati sono una purga – mi manda un messaggio il giovedì proponendo l’alternativa: sabato o domenica. Non volendo fare la solita rompiballe glisso sulla
congiunzione disgiuntiva – magari ho capito male – e ci accordiamo per il sabato sera. Cena no,
troppo impegnativo forse, passeggiata e cinema.
Lui arriva con cinquanta minuti
di ritardo, di cui trenta dichiarati e venti acquisiti. Nella mia ingenuità –
definirla stupidità mi sembra troppo autoumiliante – mi ero fatta l’idea che avrebbe
dormito da me. Il dormire ovviamente era relativo e successivo ad una piacevole
nottata con tutta una domenica insieme: coccole, sesso e cibo in ordine sparso.
Ed invece no, troppo facile.
Film, due
passi, bacio sotto il portone e tutti a nanna, come neanche a diciotto anni. Il
perché? Semplice, la domenica mattina alle 8 lo attende la riunione della Confraternita
del Bollito e della Pera Madernassa per l'ordinazione dei nuovi confratelli. Che dire, il fascino della pura razza
piemontese.
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