domenica 18 marzo 2012

Confraternita del Bollito

Siamo arrivati al terzo appuntamento. E non è stato facile, il ragazzo è a dir poco impegnato. Va bene non avere dei ritmi troppo serrati ma incontrarsi una volta ogni dieci giorni a me sembra un po’ pochino.
Dopo non esserci visti il week end precedente perché non stava bene – gli uomini malati sono una purga – mi manda un messaggio il giovedì proponendo l’alternativa: sabato o domenica. Non volendo fare la solita rompiballe glisso sulla congiunzione disgiuntiva – magari ho capito male – e  ci accordiamo per il sabato sera. Cena no, troppo impegnativo forse, passeggiata e cinema.
Lui arriva con cinquanta minuti di ritardo, di cui trenta dichiarati e venti acquisiti. Nella mia ingenuità – definirla stupidità mi sembra troppo autoumiliante – mi ero fatta l’idea che avrebbe dormito da me. Il dormire ovviamente era relativo e successivo ad una piacevole nottata con tutta una domenica insieme: coccole, sesso e cibo in ordine sparso.  Ed invece no, troppo facile.
Film, due passi, bacio sotto il portone e tutti a nanna, come neanche a diciotto anni. Il perché? Semplice, la domenica mattina alle 8 lo attende la riunione della Confraternita del Bollito e della Pera Madernassa per l'ordinazione dei nuovi confratelli. Che dire, il fascino della pura razza piemontese.

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