domenica 25 marzo 2012

Lontananze

Le distanze sono complicate da gestire perché, è banale, allontanano.
Detta così sembra la scoperta dell'acqua calda, ma tutti noi, nonostante sia scontato, prima o poi ci siamo incappati nel tentativo di far funzionare un rapporto a distanza. Profondamente convinti che la meraviglia utopica dell'amore risolva tutto. Rapporti fatti di lunghe telefonate, tanti sms, tante mail, tanta chat e tanti, tantissimi, sospiri. Bisogna ammettere che oggi, rispetto ad una volta, siamo molto più fortunati, la tecnologia ci assiste. Giorni per attendere una lettera che giungeva a cavallo con un messaggero: doveva essere straziante. Ma non è comunque semplice.
Per quanto uno si impegni a cercare di essere chiaro, manca l'immediatezza dello sguardo e delle espressioni. L'inequivocabilità della carne. Le parole sono terribilmente rischiose, ognuno di noi attribuisce alla stesso termine campi semantici soggettivi con inflessioni a volte molto distanti. E si aprono le sabbie mobili dell'equivoco, con la sottile linea tra ciò che si è detto e ciò che si intendeva che gioca a nascondino. Confusioni, battibecchi, tristezze, che rapidamente si dissolverebbero nella certezza di un abbraccio e che invece creano distanze via via incolmabili.
Fortunatamente ci sono delle eccezioni. Rarissime. Esistono persone con cui vi è una tale consonanza d'anime per cui, anche se non ci sente per giorni, basta il suono della voce per percepire che non c'è nulla da spiegare.

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