sabato 10 marzo 2012

Musica dei corpi

Mi piacciono gli uomini che sanno ciò che vogliono. Non ho l'istinto della crocerossina né della maestrina. Superata una certa età non si impara l’arte dell’amare e soprattutto io non ho voglia di insegnare niente a nessuno. Ciò naturalmente non significa che non adori quel processo meraviglioso di conoscenza reciproca che caratterizza l'inizio di un rapporto. Annusarsi, respirarsi, ascoltarsi, iniziare a fare musica insieme è inebriante. Ma l'abc io lo do per acquisito, le ripetizioni sono escluse dal progetto. Anche perché la consapevolezza è data esclusivamente dall'esperienza, nasce da processi che si maturano nel tempo, rapportandosi con corpi e anime differenti.
Tutto ciò non ha nulla a che fare con la dotazione che mamma natura gli ha fornito. Entro certi limiti, perché esiste un minimo sindacale, non raccontiamoci balle. Agli uomini che dicono che non ha importanza la grandezza del Lui ma come lo si usa, rispondo che è vero fino ad un certo punto. Se è troppo piccolo non si sente nulla, sarai pur bravo ma non c’è confronto! Tuttavia non basta.
Detesto i maschietti che pensano di star facendo esercizi ginnici: due colpi così, poi ti giro, tre colpi così. Guarda come sono bravo. Una noia mortale. Poi ci sono quelli che si stupiscono se non reagisci come loro si aspettano, abituati forse a donne che fingono pur di piacere. Oppure altri che ti toccano come se fossi di cristallo, con la paura di romperti: sii maschio per favore, almeno a letto.
Occorre conoscersi, sapere cosa piace e cosa no, quando e come. La carnalità è fatta di sensazioni ed emozioni che non si acquisiscono a tavolino o a parole, si vivono. Per fortuna non esiste una regola, siamo tutti meravigliosamente diversi, mai dimenticarlo. L’attitudine all’attenzione all’altro, a cogliere le sfumature, a divertirsi insieme, al non porsi mai limiti fanno la differenza. Rapportarsi con un essere umano non è una partitura fisica sempre uguale, è una danza che si fa insieme, è musica dei corpi.

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