L’ho scoperto tanti anni fa, grazie ad un amore del passato, uno di quelli grandi e importanti. Uno di quelli che mi hanno fatto soffrire tanto. Con gli occhi di oggi so che non sarebbe potuto essere in altro modo, troppo diversi. Però allora è stata dura.
Ero giovane e mi è piaciuto dal primo istante, da che l’ho visto, come tutti i miei grandi amori. La chimica è sempre istantanea, i rapporti si costruiscono.
Fossati mi riporta su una Ford Scorpio SW d’estate, andando e tornando dalla riviera. Lui andava sott’acqua ed insegnava agli altri a farlo. Io? Io lo aspettavo. Ore. Un’altra delle caratteristiche dei miei amori: le infinite attese. Lui era affascinante, molto più vecchio di me, con una vita alle spalle già vissuta e che a me ancora mancava. Lo adoravo, nonostante fosse un pessimo investimento. Una brava persona, senza dubbio, ma distante anni luce dal mio mondo e dalla mia vita.
Con il trascorrere del tempo come sempre ho cancellato i momenti brutti e trattenuto quelli belli. Con La casa del serpente i ricordi riaffiorano. Gli aperitivi tutti insieme, a diventare brilla con un gin tonic e la mia mano tra le sue. Un prendisole bianco, i suoi occhi blu e la nostra pelle abbronzata. Le serate a bordo piscina a giocare a gavettoni. Un gommone al largo e tutto il mare intorno. E voler credere che sarebbe stato per sempre pur sapendo che non lo sarebbe stato.
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